lunedì 30 luglio 2007

Le giovani partenze - #1



Mentre il giovane Holden scappava dall'istituto, una persona molto importante per lui prendeva un aereo per la lontana Cina :) A presto Sara, e mi raccomando se puoi apri il blog!

Il giovane Incipit

Nel momento in cui vede la luce questo blog ci troviamo in estate.
Un’estate tutt’altro che vacanziera, visto che il termine “vacanza” presuppone che si abbia più o meno lavorato. No, non sono uno sfaticato, almeno non sempre: non ho lavorato perché il tipo di lavoro (e quindi di vita) che ho scelto ti mette davanti anche a periodi di inattività come questo.
E inattività vuol dire niente soldi, e niente soldi vuol dire niente vacanza. Chiaro no?
Dicevo che ci troviamo in estate, a Roma città aperta ed eterna, e fa un caldo che viene voglia di farsi ibernare. Non si dorme la notte, e le zanzare hanno sviluppato anticorpi coi controcoglioni verso le citronelle.
E da qui comincio il mio blog: un blog che nasce un po’ dall’insoddisfazione (beh se fossi soddisfatto probabilmente adesso avrei altro da fare, credo…), un po’ da una certa voglia di rivalsa su una serie di aspetti del mio carattere e della mia vita. Per cominciare, una rivalsa sulla mia pigrizia. (Si, lo so che ho appena finito di dire che non sono uno sfaticato. Sono solo pigro, e tra pigro e sfaticato ce ne corre). Questo non è il mio primo blog, ne ho avuto un altro in passato, che però è andato esaurendosi per mancanza di interventi… che sia questo il momento per me di appropriarmi di quella preziosa qualità chiamata “costanza”? E di farla diventare parte del mio carattere? Bella sfida.
Ma non è solo questo: sono molti gli aspetti di me e della mia vita su cui ho messo il cartello “Ci Sto Lavorando Abbiate Pazienza”, e magari questo blog potrà aiutarmi tra le altre cose anche a tenere sotto controllo l’andamento di questi lavori in corso. Che spero non si debbano fermare causa ritrovamenti archeologici, tipo cantiere della metro C. Ci mancherebbe solo questo.
Nel momento in cui vede la luce questo blog sono Carlo Pavan, come Holden Caulfield, appena scappato dall’istituto, che si avventura nel mondo esterno.

“…quando avevo già chiuso la porta il professore mi gridò qualcosa, ma non capii bene. Sono quasi sicuro che mi gridò “Buona fortuna!”. Spero di no. Accidenti, spero proprio di no. Io non griderei mai “Buona fortuna!” a nessuno. E’ tremendo, se uno ci pensa.”
(J.D. Salinger, The Catcher in the Rye)