venerdì 17 aprile 2009

Continuum - bonus track

Heima.
http://heimablog.splinder.com/

Le altre destinazioni, appunto.
;)

lunedì 6 aprile 2009

L'epilogo

"Ecco tutto quello che sono disposto a raccontarvi. [...] Io suppergiù so soltanto che sento un po' la mancanza di tutti quelli di cui ho parlato. [...] E' buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti"
(J.D. Salinger, The Catcher in the Rye)

E' così.
In questa primavera del 2009, da qualche giorno sento che questo blog è arrivato ormai a una conclusione, tutto sta nel cercare il momento e le parole per salutare. Come si saluta con la mano ed un sorriso, dal finestrino di un treno.
Ringrazio tutte le persone di cui ho parlato, le persone che mi hanno letto, che hanno commentato o che sono rimaste in silenzio. In questo spazio ho raccontato, con varie ellissi temporali ed emotive, vuoi o non vuoi, quasi due anni della mia vita. Ed è per questo che non lo cancellerò, almeno per ora. Perchè è bello se rimane. :)
Si scrive l'epilogo, perchè è allora che la parola "Fine" diventa "Conclusione", "Compimento". Parole più belle, meno indelicate, più adatte allo scopo.

Un sorriso, dal finestrino di un treno, verso altre destinazioni :)
con affetto
Carlo

sabato 3 gennaio 2009

martedì 30 dicembre 2008

Una parola all'anno...

Ciao a tutti!
Rimpinzato da questi giorni di pranzi, cene e colazioni, con un esubero di carboidrati localizzatosi sulla mia panza che mai conobbe la gioia dell’addominale scolpito, torno qui a scrivere. Spero che abbiate passato un bel Natale, il più indolore possibile (il Natale sa essere una spina nel fianco, ne converrete). Io diciamo di si, anche se a Santo Stefano nel pomeriggio, alla settantunesima volta che sentivo urlare “quaternaaa” l’idea del suicidio mi è balenata, non lo nascondo, ma ho resistito :)
Questi sono i giorni della decompressione, del respiro ancora non rilassato, dei pensieri e delle riflessioni. Delle rabbie da smaltire (perché sarebbe un peccato portarsele dietro nel nuovo anno), dell’archiviazione di successi e delusioni. I giorni in cui si fa pulizia, perché il Nuovo non si trovi, facendosi avanti, a inciampare nel Vecchio.


Ma sono anche giorni in cui il sole sorride, come stamattina, mentre ascolto “Round Here” dei Counting Crows, e mi fa venire voglia di pensare a quale potrà essere la parola d’ordine del 2009. Quella parola da scrivere sulla prima pagina della mia Moleskine e da tenere a mente. Una parola come un progetto, un modo di affrontare le cose, uno status quo ma anche un concetto in evoluzione, in divenire.
E così un anno fa scrissi la parola “Affermazione”. Posso dire sorridendo di averlo vissuto quest’anno che sta finendo senza deludere quella parola. Parola che non era intesa tanto nel senso (svilito) che le si da in televisione, dove diventa sinonimo di fama e popolarità. "Affermare" significava per me principalmente dire “questo sono io”. Questo posso fare, sono in grado di fare, sono pronto a fare. E a essere.
Sono in cerca della nuova parola per il 2009. Pensavo a “Costruzione” , ma sono aperto a suggerimenti. Stamattina c’è un sole che ti apre a tutti i suggerimenti del mondo. :)
Un buon 2009 a tutti!

Foto di Pierpaolo Redondo (www.archivioredondo.eu)

giovedì 25 dicembre 2008

Happy Xmas :)


A tutti i lettori :)

lunedì 15 dicembre 2008

"Permettimi di dimenticarti" - La locandina in grande :)

Ecco la locandina nel formato giusto, cliccate per ingrandire.
Vi aspettiamo!

sabato 13 dicembre 2008

"Permettimi di dimenticarti" - ..seduto su una lapide :)

Ciao a tutti!
In questi giorni sono in prova per una nuova commedia (stavolta con la Compagnia H3O), che debutta martedì al Teatro Petrolini di Roma (Sala Fabrizi), zona Testaccio.
Lo spettacolo si chiama "Permettimi di dimenticarti", è una commedia "dolceamara" scritta da Lidia Perrone e diretta da Stefano Mondini, e sarà in scena per una settimana.
Ecco i dettagli:

"Permettimi di dimenticarti" di Lidia Perrone

A volte in un gruppo di amici c’è un elemento che fa da collante, e quando questo elemento viene a mancare, tutto l’equilibrio esistente scompare. È quello che succede con l’improvvisa morte di Michele. Sua moglie e i suoi amici scoprono che, oltre al dolore per la scoparsa di Michele, devono fare i conti con tutto il “non detto” e il “non fatto”. Quello che verrà fuori riuscirà a ricompattare il gruppo o lo dividerà per sempre?

Personaggi ed interpreti:
Chicca………………….Lidia Perrone
Giovanni……………….Marco Libotte
Carola………………….Francesca Manicone
Carlo…………………...Edoardo Stoppacciaro
Barbara…………………Maria Letizia Scifoni
Michele…………………Carlo Pavan

Regia di Stefano Mondini
Aiuto Regia: Chiara Roda

Al Teatro Petrolini di Roma (via del Rubattino 5) dal 16 al 21 dicembre 2008.
Ore 21.00 (domenica: pomeridiana alle ore 18.00).

Vi aspetto, intanto deliziatevi con la locandina dello spettacolo, che mi vede allegramente seduto su una lapide. La mia.
Curiosi? Venite a teatro! :)



giovedì 13 novembre 2008

Potrei trovarci un'ottima spalla su cui piangere...

Sappiate che sto ridendo da ore. E non potevo non condividere questa cosa con voi. :D

Stamattina, aprendo il mio profilo su Facebook (ok, si, "Ma come? Hai Facebook? Che sfigato, trallallero trallallà...", me l'hanno già detto, e due giorni dopo mi hanno chiesto l'amicizia su Facebook. Tutti. Quindi silenzio.). Dicevo, ho aperto la mia pagina e sulla destra ho trovato codesto bannerino pubblicitario:

*_*
Ma come "ragazze SCAPOLE"?? Mi sono subito immaginato una specie di mostro alla Tod Browning, con una scapola gigante che fuoriesce dalla schiena, che mi dice "Vieni qui, non sono sola, ce ne sono 100mila come me.... tutte ragazze-SCAPOLE...."...
Agghiacciante.
E poi la didascalia sotto la foto? "Trova scapole della tua località... GRATIS!". *_*
Me ne ricorderò qualora mi dovesse servire un paio di scapole di ricambio.

Un saluto a tutti!
Specie alle scapole. :)

lunedì 10 novembre 2008

Forte come la verità

Succede che una signora lavori nello stesso posto per 32 anni.
E che visti i 32 anni di lavoro questa signora diventi un po' un'istituzione, un viso a cui la clientela del posto sia particolarmente affezionata.
Succede che da un giorno a un'altro questa signora venga licenziata SENZA ALCUN PREAVVISO, con la motivazione "riduzione di personale".
Succede che questa signora si trovi improvvisamente senza lavoro. E che inevitabilmente si rivolga al sindacato per sapere come comportarsi.
Succede che il sindacato, una volta fatti i vari conteggi sulla situazione lavorativa della signora, scopra che il datore di lavoro le deve una somma consistente, perchè nei 32 anni di lavoro ha sempre trattenuto un po' troppo sulla busta paga.
Succede che la signora, dopo la enorme mancanza di rispetto ricevuta col licenziamento in tronco, voglia perlomeno quello che le spetta, ma che il datore di lavoro si rifiuti.
Succede che la signora, che è una donna estremamente corretta, non voglia arrivare a fare una vertenza, memore degli anni di lavoro e di rispetto trascorsi nel luogo. Ma succede che il datore le dica FACCIA LA VERTENZA, rifiutandosi ancora di dare alla signora quello che le spetta.
Succede che la signora è triste. Perchè ha una famiglia di cinque persone e lei non lavora più.
Succede che la signora debba cercare in giro, come una Erin Brockovich romana, i testimoni disposti a giurare che lei avesse lavorato lì per 32 anni, e che fosse stata cacciata via su due piedi AD APPENA QUATTRO ANNI DALLA PENSIONE, senza il benchè minimo rispetto, da gente che fa sì che questa Italia sia sempre più quell'Italietta del cazzo dalla quale è meglio scappare.




Succede che 32 anni di lavoro ligio nello stesso posto, con un atteggiamento sempre corretto e cordiale verso il cliente significhino qualcosa.


E che un giorno un dottore che conosce la signora e sa che persona straordinaria sia, la prenda a lavorare nel suo studio, e che la signora sia emozionata come fosse il primo giorno di lavoro della sua vita.


In bocca al lupo, mamma, per il nuovo lavoro :)

mercoledì 8 ottobre 2008

Perchè le arti contano

Perchè le arti contano (why the arts matter)

Le arti contano, non certo per ragioni strumentali,ma perché sono universali;
perché sono non materiali;
perché si misurano con l’esperienza quotidiana in un altro modo;
perché trasformano il nostro sguardo sul mondo, proponendone interpretazioni differenti;
perché serbano il legame col nostro passato e ci schiudono le porte del futuro;
perché agiscono al di fuori delle categorie ordinarie;
perché ci proiettano oltre noi stessi;
perché creano ordine nel disordine e smuovono ciò che stagna;
perché offrono una esperienza condivisa invece di una solitaria;
perché invitano l’immaginazione e sfidano il vuoto di senso;
perché regalano bellezza e costringono a confrontarsi con lo squallore;
perché prospettano spiegazioni, non soluzioni;
perché annunciano visioni di integrazione piuttosto che di disintegrazione;
perché ci impongono di riflettere sulle differenze tra il bene e il male, il vero e il falso.
Le arti contano perché racchiudono,esprimono e definiscono l’anima di una civiltà.
Un Paese senza arte smetterebbe di interrogarsi e di sognare;
non avrebbe né interesse nel passato né curiosità sul futuro.

John Tusa - 1996

domenica 21 settembre 2008

"Pazzi in partenza" - Ah, ecco perchè...

Ciao a tutti!!
In questa domenica mattina finalmente libera mi fiondo sul pc come un ghepardo sulla gazzella cucciola per spiegare i motivi della mia recente (ennesima, e ormai consueta) latitanza dal blog :)
L'ultimo post in ordine di tempo era una riflessione neanche tanto acuta sul fatto che gli anni stiano passando piuttosto velocemente su questa mia faccia un po' così, quest'espressione un po' così... e che vuoi o non vuoi il colpo un po' si accusa, inutile nasconderlo.


E dopo un'estate fitta di spettacoli in giro e di impegni lavorativi, che mi hanno costretto ahimè a fare il gesto dell'ombrello al caldo sole d'agosto (e pure a quello di luglio...), mi sono trovato improvvisamente in quella piazzola di sosta che è il mese di settembre. Col mio borsone di roba da lavare e risistemare negli armadi, e senza programmi davanti a me per i mesi successivi. E cominciavo a vedere già la macchina da presa che zoomava dall'alto su di me, che mi chiedo nella notte, e con la voce fuori campo, "che ne sarà di noi" (con la esse)... Quando tra capo e collo mi viene proposto un ruolo in una commedia che debutta il 30 settembre al Teatro Agorà di Roma, e io accetto :)


Lo spettacolo in questione è "Pazzi in partenza", una commedia brillante scritta da Luca Giacomozzi, in cui due coppie in procinto di partire per un viaggio alle Maldive dovranno fare i conti con (attenti che arriva la parola retorica ma che a me fa sempre ridere........) una SARABANDA di situazioni, imprevisti ed equivoci.
"Pazzi in partenza" sarà in scena dal 30 settembre al 19 ottobre, e nel frattempo lo stiamo provando... :)
Vi tengo aggiornati, un abbraccio!

mercoledì 27 agosto 2008

Relatività

Avere un anno di più dopotutto non pesa.
O almeno pesa meno di quanto pesano sul mio stomaco due cene al giapponese due sere di fila.
Ho un anno di più. E qualcosa in meno tuuu, dicevano Mogol e Battisti.
E vabbè. Cantiamo.