martedì 22 luglio 2008

Diario di un'estate - Castelli e navi da crociera

Ciao a tutti!!
Fare un resoconto dettagliato delle prime due serate di “Risate in corso” è quasi impossibile, perché è davvero successo di tutto, ma ci proverò perché sarebbe un peccato non farlo. :)
Dunque…

Bracciano, 16 luglio.

Una splendida location, nella piazza antistante il castello Odescalchi, accoglie il nostro arrivo. E’ pomeriggio, e il palco è ancora in fase di allestimento, per cui prima di fare le prove (e in attesa che arrivi il regista) c’è tempo per un gelato. Ma ecco sopraggiungere Piero con la faccia di chi ha appena appreso del crollo di tutte le proprie azioni quotate in borsa, con una notizia pressoché ferale: il suo computer Mac (poi non me venite a dì che il Mac è perfetto…), avendo esaurito la memoria, ha deciso di sua spontanea volontà di cancellare buona parte dei cori di rinforzo sulla base della canzone finale, che avevamo inciso con impegno e dedizione la sera prima. Praticamente al posto del mega corone gospel inciso da noi era rimasto un debole controcantino alla Romina Power. E lì le madonne.
Il superattrezzato Piero aveva comunque portato a Bracciano tutto l’ambaradan per incidere, ma la domanda era: dove se mettèmo? Pè strada? Al bar? A casa de ‘na signora?
La soluzione: in quattro e quattr’otto abbiamo allestito uno studio di registrazione NEL CAMION del SERVICE AUDIO….


All’arrivo di Claudio abbiamo riprovato a grandi linee (molto grandi…) lo spettacolo direttamente in piazza, mentre sul palco venivano alzate le quinte. Intanto qualche abitante del luogo cercava di assicurarsi un posto in prima fila sistemandosi qualche ora in anticipo e munendosi della cena al sacco.

La serata è stata un vero delirio… Dietro le quinte si sono consumate risate a crepapelle. Solitamente il debutto di un nuovo spettacolo, specie se preparato in tempi molto stretti, può presentare qualche inconveniente divertente, e così è stato. Ad esempio i testi delle canzoni che non si sanno ancora alla perfezione… E questo lo devo raccontare. Nel medley che facciamo in omaggio ai film Disney, Lorenzo canta “In fondo al mar” tratto da “La Sirenetta”. Non avendo avuto la possibilità di impararne il testo per motivi di lavoro, aveva preparato un apposito ammennicolo: sarebbe entrato in scena bevendo da un bicchiere sul quale erano scritte tutte le parole, e su cui avrebbe gettato lo sguardo all’occorrenza. Ma il trucco è naufragato in un nanosecondo, perché avendo indosso gli occhiali da sole non ci vedeva una ceppa. Da qui la totale invenzione di parole astruse al posto del testo di “In fondo al mar”, parole che neanche Manlio Sgalambro avrebbe saputo assemblare. Del tipo: “…c’è la bambina…la bottiglina…mi fa impazzir…”. Memorabile.
La gente ha risposto bene al debutto, e a fine serata eravamo tutti contenti. :)


Civitavecchia, 20 luglio.

La nostra prima serata su una nave da crociera!!! La situazione è stata pressoché kafkiana, perché sapevamo che prima di noi ci sarebbe stata una sfilata di moda. Arrivati lì, mentre provavamo i microfoni ci è stato detto che la sfilata sarebbe durata due ore, con inizio alle 21, e che quindi noi ci saremmo esibiti alle 23 (orario che coincideva con l’inizio del DJ set al piano superiore, e quindi come dire “goodbye pubblico giovane”, ma vabbè.
Quindi andiamo a mangiare al buffet (il solito arrivo dei lanzichenecchi, come può bene immaginare chi ci conosce) e ci rilassiamo un po’ sulla terrazza in attesa.
In attesa di cosa non si sapeva bene, ma comunque in attesa.

Cronologia dell’attesa:
ore 21.00 – Pensiamo: “Adesso comincerà la sfilata…”
ore 21.15 - Pensiamo: “…vabbè, ora comincerà…”
ore 21.30 - Pensiamo: “…ma non comincia?…”
ore 21.45 - Pensiamo: “…ègo…”
ore 22.00 - Pensiamo: “……….”
ore 22.15 - [sono andato al bagno, ma credo che il pensiero fosse ancora quello precedente…]
ore 22.30 - La Rettondini comincia finalmente a presentare ‘sta benedetta sfilata.
ore 22.45 - Pensiamo: “forse non ce la faremo MAI a cominciare per le 23…”
ore 23.00 - Primi tafferugli con l’organizzazione…
ore 23.15 - Messaggio a reti unificate in cui dico che mi sto rompendo i coglioni.
ore 23.30 – Repentino dimezzamento della scaletta dello spettacolo per evitare che si vada a finire a notte inoltrata in concomitanza coi programmi di Gabriele La Porta su Raidue…
ore 23.45 – …abbiamo comunque il sentore che visto l'orario a presentarci sarà Enrico Ghezzi fuori sincrono…
ore 00.00 – La sfilata sta diventando il Decalogo di Kieslovskij, stessa durata.
ore 00.15 – Finalmente sta per iniziare il nostro spettacolo!!!!!
Il prolungarsi della sfilata e il sopraggiungere del DJ set hanno comportato lo svuotamento della platea, e il nostro spettacolo tagliuzzato a 50 minuti di durata è andato in scena per quella trentina di aficionados che sono rimasti e che si sono comunque divertiti. Non quanto noi, ma si sono divertiti :)

Vi lascio ancora qualche foto e vi do appuntamento come sempre alla prossima!


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nice blog. Thats all.

Carlo ha detto...

Fucking spam. That's all.

Anonimo ha detto...

Genesis - That's all (1983)

Just as I thought it was going alright
I find out I'm wrong, when I thought I was right
s'always the same, it's just a shame, that's all
I could say day, and you'd say night
tell me it's black when I know that it's white
always the same, it's just a shame, that's all

I could leave but I won't go
though my heart might tell me so
I can't feel a thing from my head down to my toes
but why does it always seem to be
me looking at you, you looking at me
it's always the same, it's just a shame, that's all

Turning me on, turning me off,
making me feel like I want too much
living with you's just putting me through it all of the time
running around, staying out all night
taking it all instead of taking one bite
living with you's just putting me through it all of the time

I could leave but I won't go
well it'd be easier I know
I can't feel a thing from my head down to my toes
why does it always seem to be
me looking at you, you looking at me
it's always the same, it's just a shame, that's all

Truth is I love you
more than I wanted to
there's no point in trying to pretend
there's been no-one who
makes me feel like you do
say we'll be together till the end

I could leave but I won't go
it'd be easier I know
I can't feel a thing from my head down to my toes
so why does it always seem to be
me looking at you, you looking at me
it's always the same, it's just a shame, that's all

But I love you
more than I wanted to
there's no point in trying to pretend
there's been no-one who
makes me feel like you do
say we'll be together till the end

But just as I thought it was going alright
I find out I'm wrong when I thought I was right
it's always the same, it's just a shame, that's all
Well I could say day, and you'd say night
tell me it's black when I know that it's white
it's always the same, it's just a shame, that's all

That's all

Anonimo ha detto...

Gran bel reportage!!!
Praticamente Lorenzo ha inventato un testo alla "8 donne e un mistero"!!!
^__^