lunedì 10 novembre 2008

Forte come la verità

Succede che una signora lavori nello stesso posto per 32 anni.
E che visti i 32 anni di lavoro questa signora diventi un po' un'istituzione, un viso a cui la clientela del posto sia particolarmente affezionata.
Succede che da un giorno a un'altro questa signora venga licenziata SENZA ALCUN PREAVVISO, con la motivazione "riduzione di personale".
Succede che questa signora si trovi improvvisamente senza lavoro. E che inevitabilmente si rivolga al sindacato per sapere come comportarsi.
Succede che il sindacato, una volta fatti i vari conteggi sulla situazione lavorativa della signora, scopra che il datore di lavoro le deve una somma consistente, perchè nei 32 anni di lavoro ha sempre trattenuto un po' troppo sulla busta paga.
Succede che la signora, dopo la enorme mancanza di rispetto ricevuta col licenziamento in tronco, voglia perlomeno quello che le spetta, ma che il datore di lavoro si rifiuti.
Succede che la signora, che è una donna estremamente corretta, non voglia arrivare a fare una vertenza, memore degli anni di lavoro e di rispetto trascorsi nel luogo. Ma succede che il datore le dica FACCIA LA VERTENZA, rifiutandosi ancora di dare alla signora quello che le spetta.
Succede che la signora è triste. Perchè ha una famiglia di cinque persone e lei non lavora più.
Succede che la signora debba cercare in giro, come una Erin Brockovich romana, i testimoni disposti a giurare che lei avesse lavorato lì per 32 anni, e che fosse stata cacciata via su due piedi AD APPENA QUATTRO ANNI DALLA PENSIONE, senza il benchè minimo rispetto, da gente che fa sì che questa Italia sia sempre più quell'Italietta del cazzo dalla quale è meglio scappare.




Succede che 32 anni di lavoro ligio nello stesso posto, con un atteggiamento sempre corretto e cordiale verso il cliente significhino qualcosa.


E che un giorno un dottore che conosce la signora e sa che persona straordinaria sia, la prenda a lavorare nel suo studio, e che la signora sia emozionata come fosse il primo giorno di lavoro della sua vita.


In bocca al lupo, mamma, per il nuovo lavoro :)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Porca miseria, Carlo!
Fino alla fine del post stavo con un groppo in gola così, perché temevo di sapere come sarebbe finito.
Davvero una bella notizia, un sospiro di sollievo per voi ma anche un po' per chi, come me, conosceva già la storia.
Stasera vado a letto felice.
^__^

P.S:
Però la facesse, 'sta cazzo di vertenza! E li lasciasse in mutande.

Carlo ha detto...

:)
Si, la vertenza l'ha dovuta fare per forza, perchè l'hanno costretta (lei aveva paura a farla perchè temeva "ritorsioni": mia zia lavora ancora lì...).
Adesso ha questo nuovo lavoro, ha cominciato ieri mattina. :)
E' un part time, ma almeno potrà ottenere i contributi che le mancano per arrivare alla pensione.

Cicapooh ha detto...

:) in bocca al lupo per tutto ...

ha detto...

*_*


Io posso testimoniare??

In bocca al lupo a Mamma Pavan!